Pandemia e business: i servizi cloud come soluzione per le aziende

Recentemente, il mercato italiano si è ritrovato di fronte a una serie di sfide tecnologiche piuttosto importanti, prima fra tutte la digitalizzazione dello scenario imprenditoriale.
L’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano ha messo in evidenza la sempre maggiore necessità delle Pmi di adottare soluzioni cloud per il proprio business.
I servizi cloud hanno visto una crescita del 21% rispetto al 2019 (oggi valgono 3,34 miliardi di euro) e l’adozione degli stessi da parte delle Pmi italiane ha subito un altrettanto importante impennata, pari al 42%.
Questo sviluppo così repentino è dovuto principalmente al fatto che le aziende hanno iniziato a rivolgersi a provider esterni, il cui valore complessivo è salito del 30% (2 miliardi di euro in totale).
C’è da considerare che, nella maggior parte dei casi, non sono stati presi in considerazione radicali investimenti infrastrutturali: i servizi di hosting, ad esempio, sono cresciuti solo dell’11% (732 milioni) e l’impiego di dotazioni interne ha subito un rallentamento non indifferente (+ 6%, 583 milioni), infatti l’11% delle grandi imprese non possiede data center di proprietà. Al contrario di quello che si potrebbe pensare ad una prima osservazione, non si tratta affatto di un’involuzione, bensì di una nuova focalizzazione verso i servizi “as a service”, che rendono i dati aziendali più sicuri, accessibili e sempre aggiornati.

Modelli imprenditoriali agili e resilienti grazie alla digitalizzazione

Secondo Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio Cloud Transformation, questo cambiamento repentino ha ricevuto una spinta significativa da parte della pandemia: l’emergenza sanitaria ha comportato la necessità di garantire quanto più possibile il distanziamento sociale e, per tale ragione, diverse imprese hanno scelto di affidarsi ai servizi cloud e di adottare lo smart working. In questo modo, tutte le dinamiche amministrative, collaborative e valutative sono state modificate anche da parte di quelle Pmi che, inizialmente, si erano dimostrate più scettiche e meno digitalizzate: in mancanza di tale adeguamento, infatti, la pena sarebbe stata la sospensione parziale o totale delle loro attività.
La complessità di questo percorso necessita di essere gestita con consapevolezza e costanza, verso un obiettivo comune: la trasformazione organizzativa basata su una strategia tecnologica che tenga conto non solo del contesto storico attuale – e, dunque, della direzione che i rapporti professionali e interpersonali stanno prendendo – ma anche dell’adeguamento all’evoluzione digitale in corso.
Questo significa considerare soluzioni quali il cloud come strumenti in grado di rispondere a problematiche concrete e, come tali, meritevoli di essere sfruttate a pieno da imprese lungimiranti. Mariano Corso, responsabile scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation, afferma che lo stallo nel quale si trova il mercato cloud italiano deve essere superato, in vista di un’applicazione a modelli di business agili e resilienti.

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