Covid-19: applicazioni per le code, spesa online e commercio al dettaglio

Il Coronavirus ha stravolto lo stile di vita di tutti, causando non solo un’emergenza sanitaria senza precedenti, ma anche forti limitazioni agli spostamenti e una pesante crisi economica. Molte attività, infatti, hanno dovuto subire importanti misure restrittive, se non addirittura un arresto forzato.
Il commercio alimentare, tuttavia, non si è fermato. Ciononostante, è stato testimone di profondi e rapidi mutamenti. I cittadini, infatti, possono uscire dalla propria abitazione unicamente per recarsi al lavoro, per far fronte a situazioni di comprovata necessità e per andare a fare la spesa.

Applicazioni per tracciare l’andamento delle code ai supermercati

L’acquisto di generi alimentari si è trasformato in un vero e proprio disagio per milioni di italiani: gli ingressi contingentati – pensati per garantire la distanza minima di sicurezza, per evitare il sovraffollamento e per assicurare il rispetto delle norme igienico-sanitarie – hanno costretto le persone a pazientare anche a lungo al di fuori dei punti vendita, in attesa del proprio turno.
L’aiuto della tecnologia, però, non si è fatto attendere: gli sviluppatori informatici si sono dati da fare sin da subito per ovviare a questa problematica, progettando una serie di applicazioni (come, per esempio, Filaindiana e DoveFila) in grado di tracciare l’andamento delle code all’esterno dei supermercati.
Attraverso un sistema di geolocalizzazione, tali software si servono delle segnalazioni di coloro che li utilizzano per restituire in tempo reale e in modo affidabile il numero di persone in coda e i conseguenti tempi di attesa. Le app, quindi, sono dotate di una mappa che mostra tutti i punti vendita nelle vicinanze: in tal modo, l’utente può non solo selezionare il supermercato in cui si trova al fine di confermare/smentire la veridicità delle stime, ma può anche inserirne di nuovi e aggiungere informazioni utili agli altri.
Grazie a questi applicativi, dunque, è possibile individuare gli esercizi commerciali più vicini alla propria abituazione e, soprattutto, selezionare con cura il migliore momento della giornata in cui recarvisi, evitando di rimanere a lungo in coda e prevenendo la creazione di ulteriori assembramenti in un momento così delicato e precario.

Spesa online

Un’importante iniziativa promossa da diversi supermercati è quella di offrire ai propri clienti la possibilità di fare la spesa online.
Milioni di italiani hanno subito approfittato di questo servizio, al fine di evitare il più possibile i contatti con l’esterno. Inizialmente, infatti, le piattaforme di e-commerce sono state letteralmente prese d’assalto e faticavano a gestire i numerosi ordini in tempi brevi. È importante precisare che tale situazione non si è venuta a creare per problematiche legate all’approvvigionamento, bensì alla logistica – pertanto, le corse all’acquisto massiccio di generi alimentari sono assolutamente ingiustificate.
In seguito, tuttavia, molti punti vendita si sono dimostrati in grado di organizzarsi al meglio per rispondere alle richieste dei consumatori. Un esempio è la catena Carrefour, che ha mostrato significativi segnali di ripresa, mettendo anche a disposizione “Gli essenziali”: una serie di pacchetti alimentari preconfezionati pensati per soddisfare il fabbisogno settimanale di due persone e, conseguentemente, snellire la mole di ordini in rete.
Per acquistare prodotti gastronomici sul web ci si può affidare a una delle numerose piattaforme presenti, come Spesa Online locale. Si tratta di un portale all’interno del quale è presente un elenco delle attività locali che effettuano il servizio a domicilio e che permette di rifornire la propria dispensa attraverso una chiamata o un semplice messaggio.

E-commerce e retail

La crescita dell’e-commerce di questi ultimi anni, anche in mercati più “tradizionali”, ha subito un forte incremento a causa del Coronavirus, il tutto in poche settimane, e ci si aspetta che un cambiamento di questa portata comporterà anche una significativa trasformazione in termini di valori e reddittività.
Il retail, ad oggi, rappresenta uno dei settori maggiormente colpiti dalle conseguenze di questa pandemia e gli investitori si vedranno costretti a pensare a una ristrutturazione delle loro attività per cercare di riposizionarsi nel mercato.
La portata dell’impatto dipenderà sicuramente dalle tempistiche delle misure restrittive imposte, tuttavia non è ancora del tutto chiara.
La certezza, tuttavia, risiede nelle difficoltà generate dalle riduzioni (se non dai blocchi) delle attività, che portano inevitabilmente con loro un declino del quadro di settore, nonché perdite significative per il ramo del commercio al dettaglio.
Il report dell’Urban Land Institute ha tracciato il profilo dei luoghi commerciali destinati alla sopravvivenza: l’uscita dalla crisi sarà possibile per quei punti vendita ubicati in zone strategiche e dinamiche – quindi all’interno di centri abitati o in aree facilmente raggiungibili – che saranno in grado di proporre offerte convenienti e bilanciate rispetto al potere d’acquisto dei cittadini (in questo periodo particolarmente in calo).
Una soluzione valida per tutti non esiste, tuttavia la ricerca di un adattamento e di una nuova sostenibilità è un primo passo fondamentale.


In conclusione, la tecnologia – pur con le sue limitazioni – si è dimostrata uno strumento utile in un momento in cui la comunicazione a distanza è essenziale, consentendo alle aziende di proseguire la propria attività e ai consumatori di continuare ad acquistare i beni di prima necessità, il tutto in totale sicurezza.

Articoli Correlati