Una ricerca per studiare le menti dei videogiocatori e controllare i droni militari

La chiave del miglioramento tecnologico potrebbe risiedere nei videogiochi

Un team di scienziati dell’Artificial Intelligence Institute dell’Università di Buffalo ha ricevuto una sovvenzione di circa 316 mila dollari da parte della Defense Advanced Research Projects Agency per studiare le decisioni strategiche prese dai videogiocatori quando questi sono concentrati su piattaforme che simulano la tattica militare, come Starcraft, Stellaris e Company of Heroes. Lo scopo è quello di verificare le possibilità applicative di tali meccanismi fisici e mentali ai sistemi di intelligenza artificiale adibiti al controllo di robot e droni da guerra.

Studio dei movimenti oculari e dell’attività celebrale dei videogiocatori

Coloro che saranno chiamati a partecipare al progetto dovranno cimentarsi in una serie di giochi di strategia in tempo reale – creati appositamente ai fini dello studio – che implicano l’utilizzo di risorse per costruire unità e sconfiggere avversari. Oltre a registrare le decisioni prese dai giocatori, i ricercatori monitoreranno i loro movimenti oculari con telecamere ad alta velocità e la loro attività celebrale con dispositivi per la Elettroencefalografia (EEG).

A tal proposito: “Non vogliamo che il sistema di intelligenza artificiale si limiti a imitare il comportamento umano; vogliamo che formi una comprensione più profonda di ciò che motiva le azioni umane. Questo è ciò che porterà a un’intelligenza artificiale più avanzata“, dichiara Souma Chowdhury, responsabile della ricerca.

Alla fine, il team integrerà e valuterà l’intelligenza artificiale sviluppata in ambienti virtuali più sofisticati, sviluppati dalle organizzazioni partner della DARPA.

Comunicazione efficienze e adattamento alle sfide

Il sopracitato direttore dello studio, Souma Chowdhury, Professore di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale alla Facoltà di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università di Buffalo e membro della Sustainable Manifacturing and Advanced Robotic Technologies Community of Excellence, in un’intervista – consultabile all’interno del sito dell’Università – ha commentato così il progetto:

L’idea è quella di governare fino a 250 robot contemporaneamente, lavorando in situazioni molto complesse. Ad esempio, potrebbe esserci un’improvvisa perdita di visibilità a causa del fumo durante un’emergenza. I robot devono essere in grado di comunicare efficacemente e adattarsi a sfide del genere“.

Un progetto ricco di potenziale (e di investitori)

Lo studio vanta diversi co-investitori autorevoli, tra cui David Doermann, Direttore dell’Artificial Intelligence Institute dell’Università di Buffalo e Professore di Informatica e Ingegneria dell’Innovazione; Eshan Esfahani, Professore Associato di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale; e Karthik Dantu, Professore di Informatica e Ingegneria.

L’ispirazione per la ricerca attinge da molti fenomeni, persino faunistici, come i comportamenti di alcune colonie di formiche e di pesci, ma “Il potenziale per migliorare i sistemi di intelligenza artificiale attraverso l’apprendimento dall’uomo è enorme”, afferma ancora Chowdhury.

Una fiducia crescente nell’innovazione

È chiaro che numerose istituzioni stanno compiendo passi da gigante nel campo della tecnologia e che diversi studiosi nutrono una considerevole fiducia nei confronti dell’innovazione, come si può evincere dalle parole di Doremann: “Questo progetto è un esempio di come i sistemi di intelligenza artificiale possono affrontare eterogenei e complessi compiti di pianificazione su larga scala, e come l’Artificial Intelligence Institute dell’Università di Buffalo sta affrontando le questioni fondamentali all’avanguardia dell’IA“.

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