I due colossi tech hanno contribuito allo sviluppo dei software per il monitoraggio dei contagi, garantendo la libertà di scelta, la privacy e l’anonimato degli utenti.

Il Coronavirus ha comportato un forte incremento degli attacchi hacker, che può essere contenuto mettendo in pratica alcuni accorgimenti fondamentali.

Saranno presto disponibili API per consentire l’interoperabilità tra dispositivi iOS e Android, nonché una piattaforma di contact tracing attenta alla privacy degli utenti.

Gli hacker hanno sfruttato ancora una volta l’emergenza sanitaria per infiltrarsi nei dispositivi degli utenti.

Le aziende che hanno scelto lo smart working devono essere consapevoli dei rischi informatici correlati all’uso improprio dei dispositivi, in particolare in un periodo come questo che ha visto diffondersi la criminalità digitale.

Il Coronavirus ha stravolto lo stile di vita di tutti, causando forti limitazioni agli spostamenti e una pesante crisi del commercio al dettaglio, ma la tecnologia ha offerto il proprio aiuto.

I numerosi accessi alla piattaforma dovuti alle richieste per il bonus del decreto “Cura Italia” hanno comportato una serie di importanti malfunzionamenti, ma anche gravi violazioni in termini di privacy.

Come in Corea del Sud, anche nel nostro Paese si sta considerando l’utilizzo degli strumenti di localizzazione per contenere la diffusione del virus. Ma attenzione alla normativa sulla privacy.

Huawei, Tim e Iliad hanno messo a disposizione le proprie risorse per sostenere la lotta all’epidemia.